Nel progettare questo sito, sperando di fare cosa gradita ai nostri visitatori, abbiamo sentito il dovere di dedicare uno spazio al fondatore e primo Parroco della nostra Parrocchia: Don Ciro Donnarumma. Attraverso la sua semplicità, ha compiuto l’opera per la quale Dio lo aveva messo al mondo: costruire la Casa del Signore. Un’opera che, insieme al popolo del rione San Marco, ha edificato con amore e vero entusiasmo di fede.
Le origini e la vocazione
Don Ciro Donnarumma nacque a Pimonte (Napoli) il 1° novembre 1928, da Francesco e Anna. Fu battezzato nella parrocchia San Nicola il 6 novembre e dichiarato all’anagrafe il 1° dicembre dello stesso anno.
Il 12 luglio 1953, all’età di 25 anni, venne ordinato sacerdote dal Vescovo Mons. Agostino d’Arco, nella chiesa di San Michele a Pimonte. Dopo una settimana, il 19 luglio, celebrò la sua prima Messa solenne nella chiesa di San Sebastiano, sempre a Pimonte.
I primi incarichi pastorali
Nel 1953, il Vescovo Mons. Agostino d’Arco lo nominò Cappellano dell’Oratorio Antoniano, diretto da Donna Fiorella. Nello stesso anno, fu anche confessore della Casa di Riposo delle Suore Francescane Alcantarine di Sant’Antonio Abate e dello Studentato dei Padri Minimi di Pozzano.
Fu inoltre Presidente dell’Ente Comunale di Assistenza del Comune di Pimonte, un servizio allora affidato alla Chiesa e successivamente passato alle amministrazioni comunali.
Fino al 1962, Don Ciro fu anche padre spirituale dei 90 ragazzi del Seminario Diocesano “San Giovanni Bosco” di Scanzano.
La nascita della Parrocchia San Marco
Il 4 dicembre 1953, Mons. Agostino d’Arco affidò a Don Ciro la cura spirituale delle anime del nuovo rione San Marco, un’area in via di sviluppo e priva di servizi essenziali come acqua, luce, scuole e farmacie.
Gli inizi furono difficili. La popolazione era diffidente e mancavano spazi adeguati. Don Ciro ottenne dall’Istituto Case Popolari l’autorizzazione all’uso di uno scantinato in via G. Cosenza 248, trasformato in luogo di culto.
I primi parrocchiani portavano sedie da casa per partecipare alle celebrazioni, lasciandole poi al Parroco. Da questo gesto semplice nacque di fatto la prima chiesa del rione.
Una vita dedicata al servizio
Dal 1953 fino alle ore 11:00 del 4 dicembre 2003, quando il suono delle campane annunciò il suo ingresso nella Gerusalemme celeste, Don Ciro visse per il popolo di Dio. Una vita segnata dalla sofferenza fisica, sua fedele compagna di viaggio, che non gli impedì mai di trasmettere amore per Cristo Gesù e la Vergine Maria.
Con il silenzio, la preghiera incessante e l'amore per l’altro, insegnava a incontrare Dio nelle piccole cose: nel visitare gli ammalati, sostenere i poveri, farsi ultimi.
Don Ciro fu un uomo semplice, accogliente e umile, sempre fiducioso nella Provvidenza. Non cercò mai la gloria, ma otteneva sempre ciò che serviva, “miracolosamente”. Era solito ricordare:
“Il bene non fa rumore e il rumore non fa bene”.
Nonostante ostilità e difficoltà, costruì la Casa del Signore in mezzo alle case degli uomini, sempre attento ai bisogni di chi si rivolgeva a lui.
L’eredità e l’intitolazione della scuola
Nel giugno 2010, l’Amministrazione comunale di Castellammare gli rese omaggio intitolandogli il plesso scolastico di via Gaetano Martucci, che aveva visto porre la prima pietra proprio da Don Ciro anni prima.
La motivazione della delibera recita:
“L’esempio di don Ciro Donnarumma è ancora vivo nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le straordinarie doti umane. Intitolargli la scuola è stato il modo migliore per tenerne vivo l’insegnamento”.
Una figura carismatica da non dimenticare
Grati al Signore per averci donato un sacerdote santo, lo preghiamo perché la sua luce non tramonti mai nei nostri cuori. Don Ciro è stato un uomo pio, generoso, sensibile e sempre disponibile, attento a sollevare l’uomo da ogni povertà.
Gli abitanti del Rione San Marco e i cittadini di Castellammare di Stabia riconoscenti, desiderano che il suo nome e la sua opera restino indissolubilmente legati alla Parrocchia San Marco.